Il riassunto del libro FURORE di JOHN STEINBECK, edizione BOMPIANI 2018 (originale 1939)
Un viaggio americano di inizio ‘900 di una famiglia di agricoltori che si ritrova senza una casa e senza un futuro.
L’AUTORE
John Steinbeck, scrittore americano che nei suoi romanzi riporta storie di vita di tutti i giorni, in modo crudo e con un potere descrittivo che lo contraddistingue.
L’ARGOMENTO
Un viaggio americano di inizio ‘900 di una famiglia in balia dei cambiamenti socio-economici della civiltà occidentale.
I Joad si ritrovano senza più né casa né terra e rincorrono affannosamente la speranza verso ovest.
Il loro viaggio li conduce in California dove la loro vita cambierà per sempre.
VOTO
7 su 10, il tipo di scrittura ti immerge profondamente nella storia e a volte ti senti di far parte di quel convoglio che si sta spostando lungo la Route 66.
RIASSUNTO DELLA STORIA
La partenza
La famiglia Joad si ritrova senza la loro casa e la loro terra che coltivavano da generazioni.
Le banche avevano preso il controllo della proprietà a causa dei cambiamenti economici che l’America di inizio ‘900 stava subendo.
Non c’era più spazio per i piccoli proprietari e così vennero sfrattati e partirono con quel poco che riuscirono a caricare su un camion acquistato con gli ultimi risparmi.
Migliaia di famiglie nella stessa situazione dei nostri protagonisti decisero di mettersi in viaggio verso la California, spinti dalla speranza di un lavoro promesso da dei volantini che giravano e nei quali si ricercavano braccianti.
Il viaggio
Più che un viaggio fu una fuga, persero i due nonni a causa delle condizioni fisiche e dalle poche possibilità di riposo. I tempi erano stretti, il cibo scarseggiava e c’era necessità di arrivare il prima possibile dove c’era lavoro.
I sogni spingevano i migranti, i sogni di un lavoro e di una vita migliore, la speranza che la California potesse dare loro ciò che oramai avevano perso, una casa, una famiglia.
Non è tutt’oro…
Quando arrivarono a destinazione la situazione che trovarono fu molto diversa da ciò che avevano immaginato.
Il lavoro scarseggiava e quelli che lo cercavano invece erano migliaia. Ne conseguì che i proprietari dei terreni (per lo più grosse società) sfruttò la situazione offrendo paghe sempre più al ribasso.
Paghe che non permettevano ai migliaia di migranti, come i nostri Joad, di poter sostentare le proprie famiglie.
Venivano trattati come animali dalle autorità e dai cittadini locali, che li chiamavano Okie in modo dispregiativo.
I Joad trovano breve respiro in un campo chiamato “del governo” dove un autogestione di un gruppo ristretto di famiglie come loro permetteva una convivenza dignitosa.
Però la mancanza di lavoro li costrinse a muoversi e ad incrociare situazioni difficili, tali che divise la famiglia fino ad allora unita e salda.
CONCLUSIONI
Rabbia, omicidi, ingiustizie e dignità. La storia non ha un lieto fine né un finale definito.
La storia del viaggio di una famiglia che incontra molte difficoltà e che a stento non perde mai la speranza.
Una storia dove la solidarietà tra le famiglie prende il sopravvento e, nella disperata situazione, ciò che contava era solo andare avanti.
Buona lettura.